Armocromia nerd - L'Autunno Profondo, fuoco e sangue Targaryen

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Se l'autunno rappresenta il tramonto dell'anno, il periodo tra novembre e dicembre è il tramonto dell'autunno. L'inverno inizia a fare capolino, le temperature si abbassano drasticamente e le notti si fanno sempre più lunghe. Sono settimane nelle quali dominano le nubi, la pioggia, la prima neve. Nei mesi passati, ci siamo inoltrati nell'autunno quando conserva ancora la luce dell'estate (Autunno Soft Chiaro), quando si fa più materico e fruttato (Autunno Soft Profondo) e quando si accende in tutto il suo splendore rosso e oro (Autunno Assoluto). Ora immaginiamo di sederci a contemplare il fuoco di un camino, bruciacchiando delle caldarroste e bevendo la prima cioccolata calda dell'anno, mentre fuori è già buio... e sono solo le cinque e mezza del pomeriggio! È il momento dell'Autunno Profondo.
Abbreviato in "AP", il suo nome inglese nel sistema 4x4 è Shaded Autumn ma è più diffusamente noto come Deep o Dark Autumn. La tipica tavolozza autunnale, unita a tocco di nero, si fa più scura e meno calda; del resto, è o non è l'autunno che confina con l'inverno? L'Autunno Profondo ha colori ricchi e importanti, anche se non sfacciati. Sono sfumature che è facile immaginare su tessuti pesanti e magari anche sontuosi, come il velluto o il damasco; una palette regale, sospesa tra lusso e autorevolezza.

I colori migliori per chi s'intona a questa stagione sono decisi: rosso melograno, ruggine e bordeaux, viola melanzana, blu petrolio, verde bosco e verde oliva, Terra di Siena e mogano, marrone cioccolato e marrone scurissimo, il cosiddetto black-brown.
In armocromia, la parola "profondità" indica colori scuri e questa è la caratteristica principale dell'Autunno - non a caso - Profondo. Come per gli Autunni Soft, anche qui abbiamo una temperatura neutro-calda ma ciò che differenzia l'Autunno Profondo dalle varianti Soft e Assoluta è il contrasto e la saturazione, ovvero il croma, entrambi alti. Cosa significa, in pratica? Che il viso di chi appartiene a questa stagione trova beneficio da una tavolozza intensa e da accostamenti di colori a contrasto, ad esempio un maglione giallo senape e una sciarpa blu petrolio, una camicia avorio e una giacca verde bosco, una collana rosso sangue su una blusa marrone bruciato.
Daenerys la Non-bruciata, di Michael Komarck

Proprio l'idea del sangue e del bruciato mi hanno portata ad associare la tavolozza Autunno Profondo alla casata il cui motto è "fuoco e sangue". Entriamo nel mondo creato da George R. R. Martin con le sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, adattate per la televisione come Il Trono di Spade, e poniamoci sotto le insegne dei Targaryen, i signori dei draghi. Fra le tante casate della saga, questa è una delle più antiche, complesse e amate, tanto da meritare uno spin-off tutto suo: il libro Fuoco e sangue, che sarà presto adattato nella serie tv House of the Dragon.

Chi sono i Targaryen? Proveniente dal continente orientale di Essos, superstite del disastro che colpì la sua terra, Valyria, questa famiglia si stabilì in tempi remoti nel continente occidentale di Westeros, conquistando rapidamente i regni in cui esso era diviso. E se è vero che nella saga di Martin ogni casata e ogni popolo ha dei tratti distintivi, ciò vale ancor di più per i Targaryen, a sottolinearne l'alterità. Ecco quindi che sono quasi tutti di carnagione chiara, con capelli argentei e occhi viola, e quasi tutti frutto dell'unione incestuosa tra fratelli e sorelle, come usava nella loro antica civiltà, per preservare il "sangue di drago". I Targaryen, infatti, in quanto valyriani hanno un legame speciale ed esclusivo con i draghi.
Madre dei Draghi - Daenerys Targaryen, di Donato Giancola

Quando prendono il via le vicende delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (laddove il fuoco è quello dei draghi, appunto), questi animali mitici sono estinti da tempo e, parafrasando la celebre battuta, neanche casa Targaryen si sente molto bene. Il ricordo del loro potere è affidato a due adolescenti in esilio e senza mezzi; una di loro è Daenerys, tra i personaggi principali della saga, che riporterà in vita tre draghi e inizierà la sua ascesa come aspirante regina e liberatrice di schiavi.

Nonostante l'aspetto diafano di Daenerys, i colori che vestono la sua storia - e in generale le vicende Targaryen - sono a mio avviso coerenti con la tavolozza drammatica dell'Autunno Profondo. Le sfumature calde del continente orientale, il cuoio e il bronzo dell'abbigliamento dothraki, il verde delle praterie, l'oro e il porpora simboli della regalità, le scaglie nere del più grande dei suoi draghi, Drogon, e soprattutto il rosso del fuoco e del sangue.
Daenerys Targaryen, di Missy Peña

E se possiamo definire l'Autunno Profondo come il lato scuro dell'autunno, certamente i Targaryen non mancano di lati oscuri. Per lo più, causati dai ripetuti intrecci tra consanguinei che portano all'emergere di una vena di crudeltà, quando non di follia sanguinaria, tra alcuni membri di questa casata. È esemplare il caso dei due fratelli maggiori di Daenerys: Rhaegar, sensibile e coraggioso, un vero eroe romantico, non sembra nemmeno parente di Viserys, che invece è divorato dall'ambizione, sprezzante e aggressivo. A Daenerys, divisa tra l'orgoglio per il proprio sangue di drago e la ragionevole incertezza di chi lei stessa diventerà, il suo fidato e anziano cavaliere Barristan Selmy racconta:

«Ogni bambino sa che i Targaryen hanno sempre danzato troppo vicino alla follia. [...] Re Jaehaerys una volta mi disse che follia e grandezza sono le due facce della stessa moneta. Ogni volta che nasce un nuovo Targaryen, disse, gli dèi lanciano in aria quella moneta, e il mondo trattiene il fiato aspettando di vedere su quale faccia cadrà.»


Ammetto che non sono tra i fan più accaniti di Daenerys; un po' troppo spocchiosa, per i miei gusti. Ma è indubbiamente un personaggio complesso e importante, e penso che lei e i suoi draghi meritassero un finale più degno, rispetto a quello riservato loro nella serie tv. Nei libri, tuttavia, la storia è ancora aperta, si può sperare in meglio... o immaginare liberamente il corso degli eventi. Tu come immagini la storia? Una cosa è certa: ci sarà del fuoco e del sangue.

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