Un altro giro di ruota

Pontivy, la sintesi di quest'anno: dopo un posto brutto, ci si imbatte nella meraviglia.

Lo so, lo so, l'ho fatto nuovo.
Ho lasciato che la polvere di mesi si depositasse su questo blog, dove a un certo punto hanno smesso di rotolare anche i cespugli secchi di sàlsola (eh sì, ho saputo che si chiamano così!). Se è per questo, però, ho fatto di nuovo anche il post di compleanno, questo qui medesimo. Non vedevi l’ora, vero?

Eccomi a tirare le somme del 2018, per mio personale promemoria e, spero, per invitare anche te a stilare un bilancio dell’anno passato. Non temere: sono sicura che te la sei cavata meglio di quanto tu non creda. Il più delle volte siamo i peggiori giudici di noi stessi.
Per me è stato l’anno della condivisione, ho conosciuto tante belle persone, le associazioni di cui faccio parte sono cresciute moltissimo e io ho cercato di dare il mio contributo. È stato anche l’anno degli incoraggiamenti ad andare avanti, dati e ricevuti, nonché delle mie prime apparizioni in video, cosa che non avrei mai pensato di fare.

Va ora in onda l'armocromia!

Inverno
Il 2018 è cominciato all’insegna dell’illustrazione, tra un character design e una serie di acquerelli sui quali mi sono impegnata molto, soprattuto nella ricerca dei luoghi in cui è ambientata la storia. Non posso mostrarti nulla fino a che non sarà pubblicata, perciò incrocia le dita per me e per Valentina Coccia, che è l’autrice!

A gennaio c’è stato il Mansardina Day, l’incontro dal vivo delle iscritte ai Mercoledì della Mansardina, il gruppo di Gioia Gottini. Grazie a questa riunione ho conosciuto persone eccezionali, con alcune delle quali sono nate anche delle collaborazioni. A proposito, tra poco ci sarà il secondo Mansardina Day, se sei anche tu nel gruppo ci vediamo lì!

Il momento clou dell’inverno è stato quando mi sono sorpresa ad accettare l’invito a parlare di armocromia in radio. Io! Non so come ho fatto a non impappinarmi, giuro. Ed è stato solo l’inizio: nei mesi successivi, ho messo alla prova la mia timidezza mostrandomi un po’ di più in foto e non solo, grazie a qualche storia su Instagram e a un paio di video-verbali per la Rete al Femminile di Roma. Certo, la disinvoltura vera deve ancora arrivare, ma mi dicono che la fingo abbastanza bene.

Yoda mi accompagna in ogni avventura, atteso come una star!

Primavera
Dopo undici mesi, si è conclusa la rubrica settimanale #lunedìacolori che ho tenuto sulla pagina Facebook. Sono contenta che sia stata apprezzata, fa sempre piacere condividere le proprie passioni! In questa stagione di fioritura, sono sbocciate nuove analisi armocromatiche e nuove illustrazioni fantasy estemporanee, fatte durante il Tolkien Day e l’edizione primaverile di Romics. Direi che sul disegnare in pubblico ho imparato a tenere a bada l’imbarazzo.

La scelta migliore della primavera è stata quella di andare a Milano per il corso Colore - Estetica e Benessere, tenuto da Elisa Bonandini e Raluca Andreea Hartea. È stato affascinante scoprire l’innovativo approccio di Andreea, che individua i colori legati ai ricordi felici. Ed è stata una gioia conoscere Elisa, che mi ha restituito fiducia nel fatto che essere in qualche modo colleghe non significhi per forza sentirsi concorrenti. Da tempo non uscivo così felice da un corso, c’è chi non ne può più di sentirmene parlare!

Potevo andare in Bretagna senza omaggiare la Tomba di Merlino?

Estate
Per il terzo anno di fila, ho notato che le mie energie iniziano a scemare in estate, quando arriva il caldo. Così, a parte la routine consolidata (redazione, riunioni associative, vita privata) questa è stata essenzialmente la stagione di... un quadro. Un quadro commissionato dalla mia amica Rosanna per due novelli sposi, con due carte dei Tarocchi come soggetti. È stato molto bello dipingerlo, gli dedicherò un post a parte.

Ma è stata soprattutto la stagione delle vacanze perché, a differenza dell’anno ancora precedente, con Lorenzo siamo riusciti a staccare la spina e abbiamo accettato la proposta dei nostri amici Arianna e Luca di bighellonare per dieci giorni in Bretagna. Posti simili mettono a dura prova il mio organismo, ma devo dire che la bellezza dei luoghi fa perdonare la fastidiosa onnipresenza del burro!

Che emozione, le mie corsiste! Foto di Cinzia Metta

Autunno
Se d’estate ho un calo di energie, in autunno passo dal desiderio di letargo alla crisi esistenziale più nera, da cui riescono a scuotermi solo le prime luci di Natale. Non mi sono fatta cogliere impreparata: un mix d’integratori e via, crisi o non crisi, a passare dalle analisi del colore a Fantastika e Romics, dal Freelancecamp all’Inktober, dal primo Open Day della Rete al Femminile romana a un nuovo acquerello natalizio per l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, per finire la corsa con Lavorare a colori, il primo seminario tenuto da me, per le socie della Rete.

È stato un altro anno ricco e molto intenso. Non ci ho trovato nulla della parola che avevo individuato per il 2018, che era armonia (se non sai cosa sia la "parola dell’anno", ti segnalo questo link) anzi, è stato un continuo di alti e bassi - molto bassi - tipo montagne russe. Per quanto cerchi di trovare il lato positivo o almeno costruttivo in ogni situazione, per quanto preferisca parlare di ciò che è andato bene anziché di ciò che mi ha deluso, non voglio fingere che sia stato tutto rose e fiori.

Lavorare in proprio e con le proprie passioni può abbattere moltissimo, perché la dimensione lavorativa è strettamente legata alle nostre emozioni profonde. Se il lavoro non va come si sperava, tutto inizia a scricchiolare; e se poi ci sono problemi e preoccupazioni extra-lavoro, il rischio di crollo è alto.

Vado? - Vadi, vadi! Foto di Arianna Berti

Per questo sono doppiamente grata a quelle persone - intime o perfette estranee - che mi hanno sorpresa con un gesto gratuito di stima, che sono venute a dirmi: “Ma tu sei Simona? Ti seguo sempre online!” (e io a bocca aperta come una carpa, a non sapere cosa rispondere!), che mi hanno dato fiducia laddove ero io a essere sfiduciata. Spero di aver restituito a mia volta quanto ho ricevuto.

Intanto ringrazio tutti costoro che, spesso senza saperlo, mi hanno aiutata a procedere su una strada lenta, accidentata e in salita. Ringrazio anche chi mi ha invitata a tornare indietro, perché mi ha fatto capire quanto io invece ci tenga al percorso fatto. Vado a vedere cosa c’è un po’ più avanti, poi decido. Buon anno!

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