Weekend col Maestro

Da Casa del Tempo, di Roberto Innocenti

Disegnare s'impara tutti, ma bisogna disegnare sempre.

Navigando in Rete si scoprono cose utilissime, come ad esempio che esiste una giornata internazionale per quasi ogni cosa. Oggi per esempio, 27 aprile, è la giornata mondiale del disegno. Mi sembra il giorno giusto per ricordare il workshop che ho frequentato lo scorso autunno, tenuto da Roberto Innocenti per la Scuola d'Illustrazione di Scandicci.


Due giorni passati con altri illustratori, circondati dai libri dipinti da Innocenti e insieme a lui, naturalmente. Uno dei più grandi illustratori al mondo che, come un prestigiatore, ha tirato fuori dalla sua valigetta disegni, boccette di colori, ex libris inediti. Lo abbiamo ascoltato raccontare quanta ricerca e quali suggestioni ci sono dietro ogni sua opera, da Cenerentola a Rosa bianca, da Pinocchio al Canto di Natale, fino ai più recenti Schiaccianoci, L'ultima spiaggia e Casa del Tempo, forse il mio preferito.


Abbiamo potuto vedere dal vivo l'impressionante precisione del suo lavoro, eseguito a matita su grandi fogli di carta da lucido, ricalcato e rifinito nei tanti minimi dettagli con linee pulitissime di matita dura, che poi vengono ricalcate su carta da acquerello tramite uno strumento dalla punta a sfera (chiedo venia, non ricordo come si chiami... ed è stata una questione molto dibattuta, durante il corso!). Ogni disegno viene quindi capovolto a specchio e tutto questo perché, in genere, Innocenti non ama vedere nella tavola finale nessun segno di matita. Usa l'acquerello anche per ripassare i contorni delle figure, ovviamente con un pennello sottilissimo. Se invece vuole divertirsi, ripassa il tratto a china e poi colora.


Come quasi tutte le persone davvero grandi, Innocenti è stato umile e amichevole. In aula lo guardavamo in silenzio, adoranti, per poi scherzare con lui in pausa pranzo, mangiando un panino in strada. Con la sua aria bonaria da nonno e la sua parlata fiorentina, ci ha accennato ai suoi esordi, al fatto di essere un autodidatta che da adolescente lavorava in acciaieria, al suo essere un illustratore che vive e dipinge in Italia, ma pubblica da sempre all'estero, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania, dove illustra la saga di Montalbano con uno stile insolito e un po' grottesco. Sembra incredibile ma i suoi libri, in Italia, vengono pubblicati acquistando i diritti dalla sua agenzia statunitense. E diciamolo, il fatto che Innocenti - Innocenti! - non sia stato mai direttamente prodotto in patria, lascia spazio a parecchie considerazioni editoriali.


Il Maestro è stato gentile e disponibile con tutti i partecipanti; ha avuto per ognuno un consiglio, un complimento, un incoraggiamento. Quando ha visto il mio disegno... «Oh, bellino! Davvero, va bene. Si vede che di già pubblichi. Pare l'inzio di una storia». Penso di non aver capito più nulla per i successivi dieci minuti. E già mi ero emozionata come una polla, perché il secondo giorno lui ricordava il mio nome!

Il disegno in questione era questo, mostrato a colori qui.

Per quanto riguarda il mestiere vero e proprio, i suoi consigli sono stati sia teorici, sia pratici.

Teoria
L'illustratore è più simile a uno scrittore o un fumettista, che a un pittore o un artista. Questo perché l'arte ormai trascende il disegno, la tecnica e spesso anche la resa comunicativa; conta solo l'idea. L'illustrazione invece si rivolge a un pubblico - quale esso sia - racconta qualcosa di preciso, viene riprodotta in copie e deve anche venderle. L'illustrazione, quindi, non è solo un bel pezzo unico da incorniciare. I mezzi sono gli stessi della pittura "alta", le finalità no.


Pratica
La tecnica prediletta da Innocenti è l'acquerello, tuttavia non disdegna di accompagnarlo alla china e sperimentare altre materie, come ad esempio gli acrilici. Per i quali consiglia di non usare mai tavolozze di plastica, a meno di non volerle buttare, e preferire vetro o ceramica. In ogni colore acrilico, Innocenti mette una goccia di glicerina, che ne rallenta il tempo di asciugatura, così li si può usare con più calma e senza sprechi. Quando una tavola ad acrilico è asciutta, può essere ripassata con l'acquerello, per aggiungere una delicata velatura di colore. Usato in questo modo, l'acquerello ha una buona resa, perché non viene assorbito dalla carta.


Marche preferite
  • Schmincke e Dr. Ph. Martin's per acquerelli e acrilici (ma la seconda marca è difficile da reperire);
  • Winsor & Newton per acquerelli e tempere;
  • Lefranc & Bourgeois per il fissativo spray, utile a lucidare e ravvivare la tempera.
Da quando la sua carta preferita non viene più prodotta, il Maestro non ne ha nessuna che lo convinca del tutto. La meno peggio, secondo lui, è la Arches, che però ha il difetto di bere troppo colore e rendere difficili le sfumature pulite che lui ama tanto.

Ricalco di un disegno con lo strumento misterioso.

Pensieri sparsi di Innocenti:
  • «La cosa importante non è come si disegna, ma il progetto»
  • «Il design non l'ho mai fatto, perché per me un letto è un letto, non una cosa strana»
  • «All'estero, i libri illustrati son per chi li vòle (non solo per bambini)!»
  • «In tutti i libri che faccio c'è una bambina, è l'Alice che ci porta dentro la storia»
  • «La prospettiva, o va fatta benissimo, o è meglio non farla»
  • «Disegnare s'impara tutti, ma bisogna disegnare sempre».

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