Buone feste!


Tiriamo le somme?
No, dài, c'è ancora tempo.

Quasi m'imbarazza scrivere che, per me, il 2016 è stato un anno intenso e pieno di belle novità. M'imbarazza perché invece è stato un anno difficile, se non tragico, per tantissime persone in varie parti del mondo, ed è anche stato l'anno delle morti eccellenti. Non a caso, già prima di febbraio, circolava voce che fosse un anno sponsorizzato da George R.R. Martin ("assassino di personaggi", come l'ha definito Neil Gaiman).

Ma se c'è una cosa che le feste invernali insegnano - tutte, da Santa Lucia al Solstizio, dal Sol Invictus al Natale, passando per Yule - è il ritorno della luce, anche nell'oscurità più lunga e gelida. È la speranza, non intesa come vago desiderio, ma come consapevolezza che la luce c'è, anche quando non riusciamo a vederla. C'è.
Si riflette spesso in luoghi poco considerati ma che non sono scontati, né tanto meno dovuti: una foglia scintillante di brina, il naso umido di un animale che chiede le coccole, i colori di un tramonto, una coperta calda, un ricordo d'infanzia, un dettaglio comico in un contesto serio.

Certo, le piccole gioie non risolvono i problemi, sarebbe sciocco pensarlo. Sono piccole luci, promemoria che ci ricordano quanto siamo fortunati, nonostante tutto. Per dirla con le parole di J.R.R. Tolkien: "Aurë entuluva! Il giorno risorgerà!".

E quindi, tanti auguri di buone feste a tutti!

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