Inghilterra, ep. 4 - Lettera di una non più giovane donna a un'amica

Il Circus

Mia cara Gaia,
dirigendoci verso Bath, il mio cavaliere s'è ribellato alle insistenze del navigatore. Non dubito che questi avrebbe gradito mostrarci l'ennesimo percorso tra campi e boschi ma - pur apprezzando uno spettacolo così pittoresco - il tragitto da Oxford sarebbe stato ben lungo e debilitante; dunque il mio eroe ha preferito ignorare la stizzita voce metallica e affidarsi alla segnaletica stradale. A pochi chilometri dalla città termale, la nostra corsa s'è arrestata in una lunga fila e a noi è sembrato d'essere di nuovo a casa: c'è poca differenza tra la campagna inglese e quella romana, se la si guarda fermi in coda.

Bath ci si è presentata elegantemente omogenea, con alti edifici in pietra chiara. Tutto sembrava appropriato e costoso, persino la nostra stanza era oltremodo lussuosa. Sono andata subito a cercare notizie della cara zia Jane. Il centro a lei dedicato è in Gay Street; nome promettente, sebbene l'unico pride, qui, sia legato al prejudice.

Le Assembly Rooms

Il Jane Austen Centre è un museo assai interessante, con sala da tè Regency al piano superiore e personale abbigliato in stile. A questo proposito, avrei voluto essere immortalata davanti alla statua della nostra cara Jane, ma quando il rubicondo maestro di cerimonie mi ha offerto il braccio per mettersi in posa accanto a me, ho ritenuto scortese ignorarlo.

Fuori, tra le strade ampie, trafficate e pulite, ho guardato i portoncini delle case, ognuna con la scaletta e la ringhiera davanti al portoncino; ho cercato d'immaginare i quasi sei anni di Jane qui, quanto poco potesse tollerare le pastoie di un ambiente in cui l'apparenza era tenuta in così gran conto e quanto dovesse mancarle il verde dello Hampshire, tra queste mura un tempo annerite dai fumi del carbone.
Tuttavia, le Assembly Rooms mi hanno fatta pensare anche all'emozione e alle aspettative di una giovinetta introdotta in società, in particolare naturalmente a l'ingenua Catherine Morland a cui ci dedichiamo da tempo.

Pulteney Bridge

Passeggiando verso le antiche terme, la città ci è apparsa sempre più raffinata e scenografica. Pulteney Bridge si staglia sull'Avon - stesso nome, ma diverso fiume rispetto a quello di Stratford - come una spettacolare replica del Ponte Vecchio di Firenze, i giardini e l'Abbazia goticheggiante si offrono impeccabili alla vista e le vestigia romane sono ben tenute e perfettamente integrate nell'architettura settecentesca.

Ingresso alla Pump Room

La folla al museo delle terme era impressionante: segno dell'interesse dei visitatori inglesi verso la civiltà romana, ho supposto. Tuttavia, non essendo noi inglesi e godendo di una certa dimestichezza con gli usi, i costumi e le infrastrutture dei nostri avi, abbiamo preferito dirigerci quanto più velocemente la ressa lo consentisse verso le Aquae Sulis vere e proprie.
Incastonate nell'edificio eretto sulle fondamenta romane, le vasche di acqua calda ci sono sembrate suggestive anche alla modesta luce di un giorno uggioso; devono essere particolarmente affascinanti quindi di sera, illuminate dalla soprastante Pump Room.

Terme romane e Abbazia

Bath è una località ambita e alla moda, e lo è da 2.500 anni, a quanto si ipotizza. Aver respirato, seppure per un solo giorno, l'atmosfera de L'abbazia di Northanger e di Persuasione, mi ha fatto desiderare di raggiungere al più presto i luoghi in cui la vena artistica della signorina Austen ha dato il meglio di sé.
Ci siamo quindi rimessi in viaggio, diretti a Sud-est, dal Somerset al Wiltshire, verso un altro fiume Avon. Chissà, forse la nostra Jane avrebbe avuto maggiore fantasia nel battezzare i corsi d'acqua. Oppure, a suo tempo, ha ideato qualche bizzarro paradosso fluviale, prima di dedicarsi a equivoci sentimentali.

La tua
Simona

La King's Spring nella Pump Room

4 commenti:

  1. Grazie, Cris & Cri! :* :*
    Se mi fossi applicata di più nel linguaggio austeniano, avrei dovuto chiamare Gaia "Signora Bua Corona", Lorenzo "Signor Gammarelli" e firmarmi "Signorina Calavetta", ma, non so... Sarà che abbiamo cognomi davvero poco british, mi è sembrato un filo eccessivo!

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  2. uhm...Mrs Bua Corona...uhm...! :)
    Ma brava! E la prossima tappa qual'è?

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