Inghilterra, ep. 1 - Si comincia da un viaggio


Ed ecco il verme che dimentica il compleanno del suo splendido quarantenne. Come ho potuto? Gli striscio accanto, tra un check-in e un terminal; lui - il quarantenne - sembra felice di partire, io - il verme - rinuncio a scoprire cosa ho lasciato nell'armadio. Anche fosse, stiamo andando in Inghilterra, mica nel deserto. Non capirò nessuno e non parlerò con nessuno, il mio inglese fa schifo. Come ho potuto dimenticare di fargli gli auguri prima di colazione? Che genio, mettere in valigia la felpa e il libro: ho aggiunto tre etti al bagaglio e mi sono consegnata inerme a due ore di aria condizionata. Perché non sono rimasta a casa?

Mai avuto l'istinto della viaggiatrice: l'idea di organizzare biglietti, alloggi, spostamenti e valigie mi scoraggia. Però poi parto, non per merito mio, e mi trovo incuriosita da tutto.
Per esempio, l'odore dell'aria inglese. Sa di stallatico, e rende bucolico anche il piazzale degli autobus. Dentro l'aeroporto, un albero di metallo argenteo simboleggia il legame tra antico e moderno. Forse mi piacerà, qui.
Le case inglesi: in pietra o mattoni, alcune con travi a vista, tutte col bovindo accanto alla porta e il giardino davanti. Tetti spioventi di tegole muschiose o coperti da morbide curve di paglia. Sì, mi piacerà qui.

The Return of the Ring, la fiaccolata

Loughborough
Camminiamo da più di un'ora lungo una strada residenziale, col sole in faccia e il rumore fastidioso dei trolley dietro ai calcagni. Il caldo fa evaporare le speranze di arrivare a questa benedetta università. Come minimo, abbiamo sbagliato fermata d'autobus. In mancanza di indigeni a cui appellarsi, Lorenzo estrae il navigatore satellitare e lo imposta sul percorso a piedi: siamo abbastanza stanchi da difettare di senso del ridicolo.

«In un posto così, tornerebbe la voglia di laurearmi», dice lui.
Il campus universitario è immenso, i numerosi e scarni edifici moderni nobilitati dallo sfacciato verde dei prati inglesi, dai tanti alberi e fiori, dal via vai di gazze e scoiattoli. I pochi studenti rimasti in agosto sono per lo più orientali, oltre a squadre di varie discipline ed età che usufruiscono dell'impressionante quantità di spazi sportivi. E poi ci sono i tolkieniani.
I primi quattro dei dieci giorni di viaggio passano qui, nell'Università di Loughborough, che ospita The Return of the Ring, manifestazione internazionale organizzata dalla Tolkien Society per celebrare i 75 anni dall'uscita de Lo Hobbit. Loro sì, che ricordano i compleanni.

Chi ha il coraggio di affettare Smaug?

Incontriamo amici di Roma e Modena, ceniamo insieme al pub, brindiamo a Lorenzo e io mi dispongo quietamente nello stato d'animo di chi attende che tutto passi, perché con il mio scarso inglese non posso seguire né conferenze, né laboratori, a mala pena riesco a ordinare un tè al bar. Tè per altro troppo forte, adatto a essere tagliato con il latte. No, grazie. Peppermint tea or white tea with apricot, thank you.
 
Accade che nel campus vi sia un enorme cedro dell'Himalaya che un bel giorno deve aver deciso di scrutare la terra anziché il cielo, formando con i suoi rami una tettoia vasta quanto un appartamento. E che il libro che ho portato con me mi scuota fino alle lacrime (Mangiando al chiaro di luna di Anita Johnston), e che la fauna tolkieniana si riveli - ancorché incomprensibile - di autentico e contagioso entusiasmo. Questo rende tutto molto più interessante.
Poi c'è la conferenza di Lorenzo, per l'Associazione Romana Studi Tolkieniani: il nostro Roberto lo introduce al pubblico attento e lui parla in perfetto inglese. Io non capisco quasi nulla: sono impegnata a trasmettergli telepaticamente ogni sorta di vibrazione positiva. Sulle poltroncine, lo ascoltano studiosi di riferimento mondiale in materia tolkienana; non stupisce che Lorenzo sia emozionato.

La Compagnie du Dragon Vert

Tutto inizia a sembrarmi familiare: la lunga camminata tra l'albergo e l'edificio delle conferenze, l'ombrosa cedro-casa, la passeggiata serale di gruppo per raggiungere il pub, le scatoline monoporzione di cereali che mi salvano dalla colazione full english, la necessità d'avere sempre sotto mano la sciarpa e gli occhiali da sole... Sono passati pochi giorni, ma un piacevole disorientamento mi mostra le recenti giornate lavorative come attraverso un vetro irregolare, distanti, sfuocate e anche un po' insensate.
Poco a poco, si salutano gli amici: Claudio, Giovanna e i loro ragazzi tornano a Modena, Manuel prosegue per Edimburgo, Cristina e Stefano con Roberto e Celeste si dirigono verso Cambridge.

L'ultima mattina a Loughborough c'è sole e pioggia, e Lorenzo si appresta ad affrontare l'auto a noleggio con i comandi invertiti, la guida a sinistra e le rotatorie. Lasciamo Tolkien per Shakespeare, diretti a Stratford-on-Avon.
La via prosegue senza fine.

La cedro-casa

9 commenti:

  1. Che scrivi bene e che sai comunicare emozioni e sensazioni lo sapevo già, che sei una smemorata inqualificabile non lo sapevo! Quante cose si scoprono quando un'amica apre un blog! :)
    Ora vedi di non farlo morire perchè io sono già "addicted" (ti immagino lì davanti al computer, gocciolina di sudore a bagnarti la fronte nonostante l'aria condizionata, a dgitare velocemente su google translator...oppure ti sottovaluto?)

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    1. Peggio: mi sottovaluti e mi metti pressione. ;)
      Hai letto, sì? La cosa non sarebbe stata tanto assurda se non avessi continuamente pensato al compleanno di Lorenzo nelle settimane precedenti!
      :*

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  2. Oooh! Finalmente! Era proprio ora mia cara! :)
    Che bello! Adesso ci racconti bene tutto, eh?! Il cedro casa è magnifico, e questo diario di viaggio molto interessante!
    Evvivaaa!

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    1. Baratto racconti di viaggio con spiegazioni su come si usa un blog. Per esempio, come lo convinco a non seguire il fuso orario della costa occidentale USA? E come metto la mia icona al posto della B di Blogger? :)

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    2. sul fuso orario non ho guardato, ma l'iconcina la puoi modificare nel menù alla voce layout. Comunque sul mio blog il tuo mi appare con l'iconcina carina...
      Comunque io sono su blogger da anni, e ancora combino qualche casino! :)

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  3. Ok, sei ufficialmente nel mio bookmark sulle notizie del giorno! Benvenuta, Simo!!! :D

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  4. Che bello sentirti raccontare del tuo viaggio, sembrava di essere lì con voi! :) Per cambiare il fuso orario vai su impostazioni ---> lingua e formattazione, lì selezioni fuso orario e inserisci quello di Roma. Baci! ^_^

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